La Global Risk Management Survey 2021 in Italia è stata condotta con il contributo di 164 intervistati, il 7% del campione totale. L’81% dei partecipanti opera in aziende private, il 6% in aziende pubbliche, il 5,5% in aziende a partecipazione statale o altro, mentre l’1,8% in organizzazioni no profit. I principali settori coinvolti nel sondaggio a livello nazionale sono: Industriale e Manifatturiero (20%), Financial Institutions (14%), Energy, Utilities & Risorse Naturali (12,8%), Agricoltura, Food & Beverage (9,8%) e Trasporti & Logistica (6,7%).
La classifica dei primi 10 rischi riflette fortemente il panorama attuale, in particolare il COVID-19 e il suo impatto sulle organizzazioni. In un contesto di mercato difficile, questo sta mettendo alla prova la capacità delle aziende di gestire la volatilità e prendere decisioni migliori.
L’interruzione dell’attività è al primo posto tra le preoccupazioni per le aziende italiane. I lockdown indotti dalla pandemia, insieme a un profilo di minaccia in continua evoluzione, hanno contribuito a renderlo presente in tale posizione nella classifica.
Al secondo posto troviamo il rischio cyber, dovuto anche al ricorso considerevole alla tecnologia a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni. Questa dipendenza ha consentito alle aziende di continuare ad operare, ma allo stesso tempo ha creato maggiori potenziali vulnerabilità per la sicurezza delle organizzazioni.
Il COVID-19 ha innescato una recessione economica globale, assicurando quindi che la crisi economica/lenta ripresa si trovi tra i primi tre rischi nel sondaggio.
A seguire troviamo i danni alla reputazione o al brand, il rischio di incremento del prezzo delle materie prime/scarsità dei materiali e l’aumento della concorrenza. Un rischio non presente nella top 10 globale, ma al settimo posto per l’Italia è la maggiore velocità nei cambiamenti dei fattori di mercato, con il conseguente timore che le aziende non riescano a tenere il passo. Il rischio pandemico/crisi sanitaria, come prevedibile, balza all’ottavo posto dal 60esimo a livello globale dello scorso sondaggio del 2019.
Al nono posto tra le maggiori minacce percepite dalle organizzazioni troviamo i cambiamenti normativi/legislativi. Un cambiamento di leggi o regolamenti da parte del governo o di un ente normativo può aumentare i costi di gestione di un'attività e/o cambiare il panorama competitivo. All’ultimo posto, di nuovo non presente nella top 10 globale, il cambiamento inatteso del merito di credito di una controparte.
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